Che giornate!!
È stata una settimana di fuoco, i preparativi per portare i 38 bambini che studiano alla scuola primaria di Iringa, il viaggio un poco avventuroso, le corse per comprare le ultime cose (anche i materassi), sistemare le uniformi e tutto l’occorrente per ciascuno nell’apposito cassa, l’attesa del pulmino che non arrivava mai, mi hanno lasciata sfinita ma felice che, alla fine, tutto sia andato per il meglio.
Potete immaginare il nostro pik up con dieci materassi legati sopra il tetto, altri dieci nel cassone che sporgevano un bel po’ e tutta la gente che guardava questa “mzungu” (bianca) passare con la macchina stracarica, mi sono sentita parecchio “Fantozzi”.
Sinceramente, “Chi se ne frega”, per i miei bambini questo ed altro!
Mi ha fermata la polizia che però è stata molto comprensiva (qualcuno che è già stato qui e sa come faccio con la polizia starà ghignando), si sono accontentati di una bibita.
Dicevo però, che il viaggio è stato un po’ avventuroso per me che ho incontrato la pioggia ed ho viaggiato per parecchi chilometri nel fango (mi sembrava di essere al Camel Trophi) e per i bambini accompagnati da Maria e Rebecca che sono arrivati la sera ad Iringa perché il bus su cui viaggiavano ha avuto qualche problema (in Tanzania è la norma), sono scoppiate due gomme ed hanno dovuto aspettare che portassero da Dodoma quelle nuove da cambiare.
Comunque, tranquilli!! Sono arrivati tutti sani e salvi, un po’ stanchi ma felici per l’esperienza del lungo viaggio col bus, per molti era la prima volta.
Mi ha raccontato Maria che si sono divertiti un mondo alternando canti e giochi con mangiate di biscotti, bevute di succo di frutta e gran dormite.
Quando poi si sono fermati per il pranzo ed hanno avuto riso e carne…… ma cos’è, è Natale? Ma non è già passato? Ci vuole così poco per farli felici!
I ragazzi più grandi che studiano già da qualche anno alla scuola secondaria si sono arrangiati da soli ad arrivarci mentre, Lunedì prossimo, accompagnerò i cinque ragazzi che la frequenteranno per il primo anno.
Auguri bambini e ragazzi, vi auguro di cuore un futuro ricco di soddisfazioni e questo penso sia anche l’augurio di tutti coloro che vi sostengono e vi permettono di studiare, grazie a tutti. Mi piace pensare che insieme alla possibilità di studiare, ai bambini viene donato amore e, un proverbio tanzaniano dice che “UPENDO NI NURU YA MAISHA” che tradotto significa “L’AMORE È LA LUCE DELLA VITA”.
Maria Carla
Gennaio, 2014
10 Gennaio, 2014…un viaggio che cambia la vita!
Oggi é una giornata molto importante per 53 dei nostri bambini adottati a distanza, perché oggi questi 53 bambini e ragazzi lasceranno Hombolo, e in particolare per 26 di loro, tra cui Frankie, Janeth, Karols, Joseph e Tito sará la prima volta che usciranno dal villaggio, sará la prima volta che saliranno su un pullman, sará la prima volta che vedranno una cittá, sará la prima volta che dormiranno in un vero letto su un vero materasso, sará la prima volta di tante cose che per noi sono la normalitá e possiamo solo immaginare quanto é la loro emozione!
Per loro inizia oggi un nuovo capitolo della vita perché partono per Iringa, dove si trovano le scuole private della scuola primaria e secondaria dove, grazie all’adozione a distanza, potranno frequentare una scuola degna di questo nome e dove riceveranno una vera istruzione che attualmente non possono ricevere ad Hombolo!
Oggi partiranno per questa nuova ‘avventura’ 38 bambini che frequenteranno la scuola primaria e tra questi 38 bambini, 20 iniziano la prima classe, mentre sono in partenza 15 ragazzi che frequenteranno la Scuola Secondaria e tra loro 6 inizieranno la prima classe.
Mandiamo a tutti questi bambini e ragazzi un grande abbraccio e ringraziamo di cuore tutti coloro che ci sostengono nel progetto dell’adozione a distanza e che permettono a questi bambini di tentare di migliorare il loro futuro, perché “l’arma più potente che possiamo scegliere é quella dell’istruzione”!