Carissimi amici,
mi è giunta notizia che, grazie a Giorgio, la nostra associazione è in “rete” con un bellissimo sito: che meraviglia!
Da ora, se lo vorrete, potrete conoscere le notizie da Hombolo, fare il punto con noi sui nostri progetti, insomma, camminare insieme a noi.
Certo non aspettatevi di trovare notizie fresche ogni settimana, arrivare in città, specialmente in questo periodo, è un’impresa e, qui al villaggio, non ho il collegamento ad Internet.
Ma che sbadata! Non mi sono ancora presentata.
Mi chiamo Maria Carla, sono una pensionata che ha deciso di provare a vivere a stretto contatto con la gente di Hombolo, per capirne le condizioni di vita ed immedesimarmi nella realtà del paese.
Le condizioni del villaggio sono di estrema povertà e, quando ci si mette anche la siccità, come negli ultimi due anni, la carestia è inevitabile.
La gente di Hombolo vive del proprio raccolto per cui senza pioggia non c’è raccolto, niente raccolto=fame!
Quest’anno però, al mio arrivo lo scorso 6 Febbraio, ho trovato il villaggio irriconoscibile.
Le pioggie copiose avevano ammantato tutto di verde, i campi di mais e di miglio, i prati, gli enormi baobab rivestiti di foglie, le acace fiorite, i campi di girasoli, che meraviglia! Ma che disastro!!
Uffa!! Direte voi: “ Ma non ti va mai bene niente!?”
Il fatto è che le pioggie sono state “troppo” copiose ed hanno provocato moltissimi danni.
Le capanne costruite con mattoni di fango, non hanno retto a questo diluvio e molte sono crollate.
Il lago è tracimato portando con se un sacco di sporcizia, le coltivazioni non sono ottimali, il mais è altissimo ma le pannocchie sono “magre”, i girasoli sono piccoli e l’uva è andata a farsi benedire. In ogni caso, niente a che vedere con la situazione dell’anno scorso, il raccolto ci sarà e tutti ringraziano Dio per il dono della pioggia.
Disastrosa è la situazione della strada (sterrata) che ci collega con la città, prima si è trasformata in un pantano, poi, col passaggio dei bus stracarichi di gente e di merce, si sono formati solchi molto profondi.
Non esagero se vi dico che ogni volta che devo andare in città mi raccomando a tutti i Santi del Paradiso, è veramente pericoloso anche se, nei punti più brutti, scendiamo tutti e ci incamminiamo.
A volte il bus non riesce a passare e aspettiamo per ore, il bello è che qui nessuno si arrabbia, beati loro!
Come se tutto ciò non bastasse, nelle campagne semi-allagate e nelle pozzanghere, le zanzare prolificano a tutto spiano e la malaria imperversa. Le mucche sono colpite da una malattia proveniente dal Kenya ed è proibito macellarle e mangiarne la carne, nella regione di Dodoma hanno perso la vita molte persone per questo motivo.
Giusto per solidarietà con le mucche, da un paio di settimane è arrivata anche la malattia delle capre, meno male che ci sono rimasti i pesci del lago!
Quasi dimenticavo, a causa dei miliardi di mosche che, come sapete si posano dappertutto, è anche proibito mangiare….no, basta! Lasciamo perdere, ve lo dico la prossima volta, ora passiamo ad una notizia bella.
Il prossimo 2 Maggio finalmente ci sarà l’inaugurazione del nostro asilo.
La prossima volta vi racconterò della festa che faremo e vi parlerò dei nostri bambini.
Ora invece voglio ringraziare con tutto il cuore, tutti coloro che ci hanno sostenuto ed aiutato concretamente per raggiungere questo obiettivo.
Come diceva Annalena Tonelli (martire in Somalia) “Dio ha bisogno di mani per servire i poveri”.
Io e voi, solo che lo vogliamo, possiamo essere quelle mani.
Grazie a nome dei 120 bambini che troveranno, nel nostro asilo, un posto accogliente per imparare e per giocare, un pasto quotidiano e tanto, tanto amore.
Vi abbraccio tutti…
Maria Carla