Hombolo, 21 Novembre 2013
Elvira continua a sgridarmi perché tardo a scrivere, ma insomma!!!!
Potrò farmi anch’io qualche giorno di vacanza, o no?
Ero veramente stanca ed avevo bisogno di un po’ di riposo inoltre avevo promesso a Lucinde e Rebeka, i due ragazzi che vivono con me da anni che, se fossero stati promossi all’ultimo anno di scuola primaria li avrei portati al mare.
E così, al mio ritorno dalla vacanza, ho trovato una sorpresa: il lago di Hombolo è abitato da una colonia di fenicotteri rosa. Bellissimi!!
Tutta questa bellezza, però, contrasta con il resto del paesaggio, siamo in piena siccità, il lago è notevolmente ridotto e le sue acque sono talmente salate che non ci sono quasi più pesci, i campi sono una distesa arida e sabbiosa, il vento soffia impetuoso e provoca piccole tempeste di sabbia e il sole brucia ogni cosa.
Le rare nuvole che passano ci lasciano solo l’illusione della pioggia che, ormai, è diventato il desiderio e il sogno di tutti, animali compresi.
E la fame? La fame è tremenda in questo periodo! Ricordate che vi avevo raccontato che nella precedente stagione delle piogge la scarsità di precipitazioni fu causa di raccolti molto scarsi? Ogni giorno un numero sempre maggiore di persone, specialmente anziani, viene a chiedere cibo, che tristezza!!!
Oggi però non vorrei rattristarvi troppo, preferisco farvi sorridere raccontandovi l’avventura che mi è capitata sabato scorso.
Siamo andati, io e Daniele, sulle rive del lago per fotografare i fenicotteri e, volendo avvicinarmi sempre di più, mi sono inoltrata su quello che, mi sembrava, un terreno ormai arido dove prima c’erano le acque del lago e…………….. AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Mi sono sentita sprofondare come nelle sabbie mobili e, la sensazione che ho provato è stata di puro terrore, temevo di essere inghiottita dal fango.
E mentre io, terrorizzata, chiedevo aiuto, Daniele se la rideva insieme ai passanti i quali, secondo me, hanno pensato che noi bianchi, siamo senza cervello.
Finalmente mi hanno tirata fuori ma le scarpe sono rimaste dentro inghiottite dal fango e, alla fine, mi sono fatta anch’io delle gran risate.
Il giorno dopo, domenica, sempre con Daniele, abbiamo fatto a piedi, tutto il giro del lago ma, questa volta, io camminavo dietro di lui, he he, se c’era ancora da sprofondare, ci sprofondasse lui questa volta!!!
Se vi ho fatto sorridere mi fa piacere, a presto!
Maria Carla