Quante storie potrei raccontare dopo 11 anni di permanenza ad Hombolo, potrei scrivere un libro ma, non sarebbe una lettura piacevole.
Magari qualcuno lo troverebbe noioso e ripetitivo: “Ma basta con le solite storie dell’Africa, abbiamo già i nostri problemi qui in Italia e poi, tanto loro sono diversi, sono abituati alla fame e alla sofferenza, e sono anche ignoranti se non riescono ad emergere, e lasciamoli nel loro brodo”!!
No, no, e ancora no! Non si può fare finta di niente e starsene al caldo nelle nostre belle case, con l’acqua corrente, l’elettricità, il frigorifero pieno e, oltretutto, lamentarsi sempre! E adesso, “Basta” lo dico io!!
Basta chiudere gli occhi e il cuore di fronte alla sofferenza dei bambini che hanno fame, basta fregarsene delle donne sfruttate e non amate, basta vedere morire i bambini per le malattie più banali e le donne di parto, basta fare finta di niente perché ci sono priorità di cui non possiamo fare a meno e invece……
…….amiamo tante cose così inutili!!
Edina, ve la ricordate? Grazie a due amiche che l’hanno adottata a distanza , ha incominciato a frequentare il nostro asilo NURU ma, poiché abita lontanissimo da Hombolo in un posto dove non c’è nulla, la sua mamma ha deciso di lasciare l’uomo con cui sta e che, quotidianamente, picchia lei e i bambini (non è il padre di Edina) e di venire qui al villaggio.
Quest’uomo, ieri, mi si presenta davanti come una furia, mi insulta e mi dice che rivuole la sua donna. Allontanato con forza dal guardiano dell’asilo, chiede in giro finchè scopre dove abita la mamma di Edina, le strappa dalle braccia l’altro bambino di circa tre anni, di cui è il padre, e se lo porta via così, come un pacco postale.
Mariam, 13 anni, orfana di madre da quando era piccolissima, viveva con la nonna materna ma il padre, quando aveva appena sette anni, se l’è portata via.
Oggi viene a casa mia e, piangendo, mi dice che ha fame, chiede farina per la polenta perché, lei e i suoi due fratelli, sono rimasti senza nulla, il loro papà è sparito, ricercato dalla polizia per avere picchiato la donna con cui viveva.
Mariam non è mai stata una bambina, Mariam non sorride mai.
E quante “mamme bambine”, quante adolescenti raggirate da uomini senza scrupoli lasciano la scuola perché incinte o, peggio ancora, alla fine delle primarie vengono mandate dagli stessi genitori a fare le serve nelle città dove, spesso, vengono abusate e tornano incinte o con l’AIDS.
E quante persone anziane si trovano intorno al mercato della città dove si vendono il riso e i fagioli, a raccogliere ogni chicco che cade per terra, questa è la fame vera, non quella che precede il pasto, è la fame di chi non sa se oggi si sazierà.
Perdonatemi, ogni tanto mi illudo di essermi abituata alle sofferenze di Hombolo ma poi mi accorgo che è solo uno scudo che mi sono costruita ma, a volte, questo scudo mi cade dalle mani!
Maria Carla
Archive for 20 Gennaio 2015
Non ci si abitua mai!
E’ ricominciato l’anno scolastico
Oggi è incominciato ad Iringa, il nuovo anno scolastico e, venerdì scorso, abbiamo riportato tutti i bambini che studiano lì.
Come sempre io ho viaggiato con quelli che hanno problemi di mal d’auto e Maria con tutto il resto della tribù.
Il giorno prima di partire abbiamo fatto scorta di biscotti, succhi di frutta e acqua e, non esagero se vi dico che i bambini sono contenti di tornare a scuola anche solo per le leccornie che ricevono durante il viaggio.
All’arrivo ad Iringa poi li portiamo a mangiare pollo, patatine e una bibita e…. …Finalmente è Natale!
È stato un lavoro enorme preparare tutto l’occorrente da portare a scuola, dobbiamo pensare a tutto noi, persino allo spazzolino da denti, i loro genitori non collaborano in nessun modo ma, per i bambini, lo facciamo volentieri.
Adesso tocca solamente a loro impegnarsi e sfruttare al meglio l’opportunità che gli viene offerta.
Intanto qui ad Hombolo, la stagione delle piogge è incominciata molto bene, anche il giorno di Natale la gente lavorava nei campi per arare e seminare il mais o il miglio, non ci si può permettere di riposare quando piove.
Raccolto dei campi = cibo, cibo = vita e, la vita qui ad Hombolo, è dura!!! Mica c’è il supermercato dove rifornirsi e poi, con quali soldi?
Sono talmente fusa in questo periodo che non mi ricordo se vi ho fatto gli auguri di buon anno, se non l’ho fatto scusatemi e accettateli ora anche se un poi’ in ritardo.
Auguro a tutti un meraviglioso 2015!!!
Maria Carla
E questi sono i nostri cinque ‘piccoli moschettieri’ che da quest’anno hanno iniziato il loro percorso scolastico nella Scuola Primaria El Shaddai di Dodoma !