E’ proprio una stagione strana, quest’anno, quella delle piogge qui in Tanzania. Intanto sono incominciate con grande ritardo, gennaio invece di novembre-dicembre, per poi fermarsi per tutto il mese di febbraio e riprendere a marzo quando ormai il sole spietato ha bruciato gran parte delle coltivazioni. E adesso che dovrebbero essere finite da un pezzo, piove e piove, giusto per rovinare quel poco di mais che si era salvato dalla siccità. I girasoli che vengono coltivati per produrre l’olio, sono piccolissimi e daranno ben pochi semi, insomma, anche quest’anno si prospetta lo spettro della fame. Sai che novità! Tutti gli anni la stessa storia, mai una tregua alla fame e alla sofferenza inquesto villaggio! Quando vedo i bambini sedere felici alla mensa della nostra scuola col piatto colmo di cibo, sono tanto felice per loro ma non posso fare a meno di pensare a tutti quelli che non mangeranno ed è frustrante la consapevolezza di non potere fare di più. A causa delle piogge la strada sterrata è in condizioni indescrivibili, tutta fango e buche e gli autobus che la percorrono spesso perdono qualche pezzo per strada. Personalmente rinuncio ad usare il nostro Pick up per andare in città e preferisco l’avventura del bus, si sa quando si parte ma non si sa quando si arriva! Ma ho imparato un poco della filosofia africana, è inutile prendersela, prima o poi arriveremo. Ecco, ha ricominciato a piovere e, ciliegina sulla torta, è saltata la corrente. Va beh, pazienza, meglio andare a dormire anche se sono solo le 20.15!
Buona notte.
Maria Carla