Hombolo 24 Dicembre 2015
Caro babbo Natale,
io ci provo ancora a scriverti, non certo per me, non desidero nulla, ma per i bambini, gli anziani e tutta la gente di Hombolo.
Lo so che qui fa caldo e non puoi girare con il tuo vestito bordato di pelliccia ma, non te ne sei ancora fatto cucire uno che vada bene per l’Africa?…
Sai, nessuno qui pretende i regali anche perchè, i bambini, non sanno neppure della tua esistenza quindi, tranquillo, non voglio sovraccaricare la tua slitta con giocattoli, computer,I phone, I pad e chi più ne ha più ne metta, niente di tutto questo, solo ti chiedo:” Ce la fai a spingere le nuvole sopra Hombolo e fare cadere la pioggia”?
Sai, la stagione delle piogge è già incominciata ma, qui ad Hombolo, vediamo solo nuvole lontane e bellissimi arcobaleni.
Già quest’anno non c’è stato raccolto per la scarsità delle precipitazioni, non potremmo sopportare un altro anno così!
Eppure, pensa che strano, anche ieri alla messa della domenica, il coro ha intonato un canto di ringraziamento e di lode a Dio e, il maestro, ha coinvolto tutta l’assemblea e tu non puoi immaginare con quale gioia cantavano e ballavano per ringraziare Dio.
Di che cosa poi? Della miseria? Della fame? Delle malattie?
Ecco, caro babbo Natale, per me ti chiedo questo, aiutami a capire da dove nasce questa gioia, da dove viene la rassegnazione delle donne africane tanto sfruttate, come sgorgano le risate limpide dei bambini vestiti di stracci ma tanto allegri, insomma, fammi capire, per favore, il senso della vita in un villaggio africano.
Io mi sono commossa ieri alla messa, avrei voluto tanto cantare e ballare con loro ma, non capivo, proprio non capivo….
Intanto,anche adesso, il rombo del tuono è lontano e la pioggia ancora non cade. Vedi di darti da fare eh, caro Babbo!
Maria Carla
P.S. I biscotti te li faccio trovare io a casa mia, e anche l’acqua per le tue renne!