Sembrava una giornata come tante altre, ambulatorio, ufficio, asilo etc, poi ti siedi in veranda a goderti un tramonto bellissimo e vedi arrivare il guardiano di notte con un bambino in braccio, che strano!
Joseph, poco più di un anno, strilla come un’aquila appena mi vede, dai, non perché sono così brutta, è solo che non aveva mai visto una mzungu (bianca) e si stringe ancora di più al petto del nonno.
Il piccolo si succhia il pollice, è sfinito e gli occhi si chiudono per il sonno ma poi tornano vigili per paura che lo possa toccare, è così tenero…..
E poi, il tramonto bellissimo diventa un cielo nero dentro la mia anima, ascolto le parole del nonno e trattengo il magone, la mamma del bambino, anch’essa una bambina (18 anni), se ne è andata via senza una parola, invano l’hanno aspettata fino a sera, invano Joseph la cerca disperato, ma come si fa?
Dice il nonno che Joseph non ha toccato cibo, piange e succhia il pollice e vuole solo lui e, ora che si fa sera e la mamma non torna, bisogna che vada alla polizia a denunciare il fatto.
Che tristezza! Avrei voluto prenderlo in braccio e coccolarlo ma gli facevo paura, gli ho dato un bel pezzo di pane morbido e, forse attirato dalla novità, dopo un po’ ha cominciato a mangiarlo avidamente, meno male, era tutto il giorno che rifiutava il cibo. Adesso il nonno-guardiano non è qui a fare il sua lavoro, l’ho rimandato a casa con il suo “fagottino” fra le braccia e, chissà come farà questa notte quando Joseph cercherà il seno della mamma, chissà…..
Non ho più parole, solo un grande sgomento e una voglia di piangere, questi fatti, qui ad Hombolo, sono ordinaria amministrazione, ci sono tanti di quei bambini anche al nostro asilo nella stessa situazione e, Joseph, è solo uno in più!
Solo uno in più, che tristezza!
Maria Carla