Carissimi,
Approfitto del fatto che fuori tira vento e che la temperatura è crollata di botto; così siamo nell’ostello e mentre Loris e Marco si riposano io scrivo.
Ripensavo al camino di tre anni fa; a come le cose sono cambiate per lo meno da un punto di vista metereologico. I primi giorni l’altra volta sotto l’acqua, adesso sotto il sole; I paesaggi ed i sentieri visti da sotto il cappuccio della mantella con le gocce di acqua che scendevano, sono diventati ora dei paesaggi sotto il sole e ci hanno fatto vedere tutta la loro bellezza.
Ieri sera ero seduto fuori dall’ostello in attesa di entrare sotto le coperte. Volevo evitare di entrarci subito dopo aver mangiato anche se la stanchezza era tanta e gli occhi si chiudevano. Di solito fino alle due sono sempre stato sveglio, a rigirarmi nel letto e con un po’ di smania alle gambe. Poi iniziano i “russatori” o “roncadores” e allora diventa quasi obbligatorio, per me, sentire un po’ di musica in cuffia che mi concilia il sonno.
In lontananza si sentono i campanacci al collo del bestiame che lentamente torna alla stalla, visto che tra un po’ sarà buio. E’ un suono particolare che si mescola in modo armonico con quello provocato dal becco delle cicogne che qui e lungo tutto il cammino la fanno da regine su ogni campanile.
Anche oggi cinque bambini dell’asilo di Hombolo hanno camminato con noi; i loro nomi spesso sono simili ai nostri ma certe volte alcuni sono difficili anche da pronunciare. Ma pensando che sono bambini i nomi sono dolci come loro. Ha tirato vento oggi ma la strada era bellissima come ricordavo leggendo i vecchi appunti; grandi pascoli, distese di verde a perdita d’occhio e tanto tanto silenzio.
Un abbraccio. A presto.
Nicola
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