Fuente de Cantos 5 maggio 2015
Carissimi,
trovando un punto internet fisso ne approfitto per scrivere su una tastiera normale e con tutti gli indirizzi in un colpo solo.
Intanto le notizie su Radio Toscana: la trasmissione con l’amico Leonardo va in onda tutti i giorni nell’orario dalle 15 alle 16. Quindi sintonizzatevi e aspettate la telefonata.
Per quanto riguarda il cammino, la pioggia di ieri sera si e’ trasfornata stamani in nuvole con schiarite e sole a sprazzi. Meglio cosi’: Devo dire perto’ che la temperatura si e’ abbassata.
Proseguiamo nella nostra esperienza; stamani le prime mesetas con campi enormi a distesa d’occhio e noi nel mezzo cosi’ piccoli piccoli. Domani replichiamo fino a Zafra la prima cittadina un po’ piu’ grossa che incontriamo dopo la partenza da Siviglia.
Mesetas per me vuole dire completo isolamento e silenzio; sono spazi che ti invitano alla riflessione interiore, ad un raccoglimento con te stesso e con tutto quello che hai dentro. In piu’ noi abbiamo i bambini del nostro asilo di Hombolo in Tanzania che portiamo con noi e ai quali speriamo, con la raccolta delle scatoline-salvadanaio, di aiutare per tanto tempo.
Dicevo dei grandi spazi e di quello che ti invitano a fare. La mia fortuna con Loris e Marco e’ che senza dirci niente sappiamo quando parlare e capiamo quando stare in silenzio; per cui il camminare diventa veramente un contatto con la natura e con se stessi. E’ fondamentale tutto questo; e’ il vero senso del cammino di Santiago.
Ogni tanto ci voltiamo indietro; e’ giusto farlo per vedere la strada percorsa anche se lo sguardo e’ sempre proiettato in avanti. Ma e’ un modo anche per riflettere su quello che abbiamo lasciato, sulle persone conosciute, sulle occasioni perse; e questo, lo capite da voi, va al di la’ del significato del cammino di Santiago.
Del resto diciamo sempre che Santiago e’ il cammino della nostra vita, lo specchio del cammino della nostra vita: sole, pioggia, vento, incontri, difficolta’, paesaggi, natura, gioie, dolori, intenzioni e preghiere.
Stasera andremo in un bar a vedere la partita Real Madrid-Juventus. Appena abbiamo chiesto se accendevano il televisore per vederla, ridendo ci hanno detto: “italiani? Juventini?” io e Marco subito con le mani alte a smentire e a dire che siamo della Fiorentina. Loris purtroppo non lo ha potuto fare e stasera dovra’ stare anche in silenzio per evitare guai peggiori!
Come vedete anche in questa esperienza c’e’ un qualcosa di allegro, di vivace; non e’ sempre e solo fatica e chilometri. Dobbiamo e vogliamo vivere tutto quanto in armonia e con un pensiero a tutti voi.
Con affetto.
Nicola Pini
Pellegrino del mondo
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