Rientro ad Hombolo

Hombolo 20 marzo 2019

Ebbene sì, la vacanza è finita e sono tornata a casa.

Ma che caldo!!!!| Non posso rimanere al sole più di trenta secondi altrimenti il cervello, che già ha i suoi problemi vista l’età, finisce che si cuoce del tutto e non ne ho un altro di ricambio!

Scherzi a parte, c’è una temperatura insopportabile e, anche se siamo in piena stagione delle piogge, di acqua neanche una goccia. E questa è una situazione veramente tragica!

Nel villaggio di Hombolo dove la gente vive del proprio raccolto, la pioggia è vita. Con la pioggia si coltiva e, se si coltiva, si mangia. Coltivare il granoturco e i girasoli per l’olio è essenziale per questa gente, il cibo consiste unicamente nella polenta accompagnata da un’erba (Mlenda) che cresce nei campi e si fa anche seccare per averla tutto l’anno ma, quest’anno, non c’è nemmeno quella. Sì lo so che ripeto le solite cose ma, credetemi, mi piacerebbe così tanto avere belle notizie da raccontare. Sarei felice di mostrarvi fotografie di campi verdeggianti con grosse pannocchie di granoturco, girasoli enormi traboccanti di semi e invece, solo campi di miglio mezzo rinsecchito che ce la mette tutta per arrivare a maturazione.

Anche per noi, dare da mangiare ai bambini sarà un bel problema coi prezzi che andranno alle stelle!

Comunque dicevo, sì sono tornata a casa. A sopportare questo caldo infernale, a mangiare la polvere sollevata dal vento, a condividere, per quello che posso, le sofferenze di tante persone, a giocare coi bambini, a piangere oppure a ridere con loro, ad arrabbiarmi quando i problemi mi assillano, insomma, a vivere la mia vita. E Questa è la vita che ho scelto!

A tutti voi che, seppur lontani, la condividete con me, grazie di cuore.

Maria Carla

 

 

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